Sono nato in un paesino arrampicato sull’Appennino tosco-emiliano. Andare a cavallo per noi bambini era normale come andare in bicicletta.
A 10 anni i miei genitori mi regalarono Dula, una puledra avelignese. Feci tutto da solo. Non si poteva chiamare “addestramento”, quello che facevamo era scorrazzare per i boschi senza sella né testiera, come due amici. Era tutto molto
naturale.
Poi iniziai a prendere lezioni di equitazione. Le mie competenze aumentarono però i cavalli sembravano meno contenti di stare con me. Avevo acquisito la tecnica ma avevo perso il rapporto.
Andando avanti nella mia formazione equestre ho continuato a sentire questo squilibrio: diventare un trainer professionista significava necessariamente rinunciare a costruire una relazione con il cavallo?
Nel 1998 ho incontrato Pat e ho trovato risposta alle mie domande.
Sono Istruttore Parelli da 26 anni e ogni giorno cerco di aiutare cavalli e persone ad avere insieme una vita migliore, nella speranza che il modo “naturale” di avvicinarsi ai cavalli possa diventare presto il modo “normale”.